mercoledì 25 marzo 2015

Accessi o eccessi?



Dicesi 'Accesso agli atti' la possibilità  di prendere conoscenza dei documenti amministrativi mediante visione o estrazione di copia”.
Fuor di burocratese non vi è dubbio che trattasi di un diritto fondamentale di trasparenza e democrazia. É altrettanto evidente quanto questa possibilità, peraltro normata da regole precise, sia utile ad assessori e consiglieri, con particolare riguardo a quelli che dai banchi dell'opposizione devono controllare l'operato della maggioranza.
Ma, come in tutte le manifestazioni umane, vale la regola del buon senso, diversamente il rischio è che i COSTI superino di gran lunga i benefici. Va infatti detto che ogni operazione di “accesso agli atti” comporta per gli addetti comunali una discreto dispendio di tempo che necessariamente deve esser sottratto ad altre attività. Ciò significa un costo diretto certo a cui vanno aggiunti costi indiretti, difficilmente quantificabili, ma altrettanto certi, derivanti dai ritardi su altre attività, magari con scadenze fisse e inderogabili.
Tutto questo per dire che il diritto in questione debba essere esercitato con responsabilità istituzionale e non di certo per curiosità più o meno legittime o per sospetti più o meno giustificati, o per altri usi più o meno propri. In altri termini: è proprio il caso di comportarsi con la logica del cane da cortile che fiuta ogni angolo alla ricerca di qualsiasi cosa a prescindere? Già perché analizzando il registro degli accessi in questione balza all'occhio che la generalità degli assessori e consiglieri ne fa davvero un uso controllato, ma risultano ancora più evidenti due eccezioni: la consigliera Monica Gibillini (Lista civica) e il consigliere Simone Ligorio (M5S).
La prima ha effettuato nel 2014 ben 56 accessi e il secondo 45! Guardando il  2015 a metà febbraio eravamo a 12 per la prima e 8 per il secondo, un bel trend non c'è che dire! Erano davvero tutte necessarie e finalizzate all'attività di consiglieri di opposizione? Se sì, come mai la somma di tutti gli accessi di tutto il resto della compagine amministrativa ammonta a soli 12 episodi in tutto il 2014? Forse che questi ultimi se ne fregano? O forse è vero che saggiamente rifuggono dalla logica del cane da cortile limitandosi a ciò che ritengono importante per i cittadini?
E allora presentiamo il conto 2014 considerando in via molto conservativa che:
- ogni accesso impegni una media di 2 ore di un addetto comunale;
- un costo ora medio di 20 euro/ora
Monica Gibillini 56 accessi X 2 h/uomo = 112 X 20 euro/ora  = 2.240 euro!
Simone Ligorio 45 accessi x 2 h/uomo =   90 X 20 euro/ora   = 1.800 euro!
                                                                             Totale   = 4.040 euro!
A cui vanno aggiunti i costi di carta, fotocopiatrice, scanner ecc, e i costi indiretti (di certo ben più pesanti) per la ritardata esecuzione di altre attività.
Non male in tempi di scarsità di risorse umane e finanziarie che i due consiglieri conoscono alla perfezione.
Verrebbe da citare Solone adattandolo al nostro caso: “Cari consiglieri Gibillini e Ligorio non tentate di far più ‘bene’ di quanto il paese ne sopporti, grazie!”.
Infine vi ricordiamo che moltissime informazioni sono disponibili nelle varie sezioni del sito del Comune: atti di giunta e di consiglio, regolamenti, beni immobili di proprietà pubblica,  consulenze, bilanci, ecc. Inoltre sul sito  http://soldipubblici.gov.it/it/home  si possono reperire tutti i dettagli relativi a movimenti di entrata e uscita. Certo magari dovrete perdere tempo voi e metterci la carta, ma i bareggesi ve ne saranno grati.